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Digitalizzazione imprese: agevolazioni, incentivi e voucher 2020

Per digitalizzazione delle imprese si intende l’acquisto di software, hardware e/o servizi specialistici che consentano di ammodernare un'azienda in senso digitale. Nella foto, un uomo d'affari circondato da dispositivi elettronici.

L’evoluzione tecnologica e digitale ha subito negli ultimi anni un’accelerazione repentina: le innovazioni che qualche tempo fa si facevano attendere ora si susseguono a ritmi vertiginosi. Questi cambiamenti influiscono sulla nostra vita quotidiana e, in misura ancor maggiore, sulla vita delle imprese che devono, per non restare tagliate fuori dalla competizione del mercato, adeguarsi e innovare costantemente, tanto i prodotti quanto le logiche di gestione e i processi produttivi.

Per venire incontro a queste necessità, spesso abbastanza dispendiose da tradurre in pratica, gli ultimi governi hanno predisposto o rinnovato una serie di agevolazioni e incentivi volti proprio a favorire la digitalizzazione delle imprese, con un particolare riguardo verso le PMI.

Andiamo ora a vedere più nel dettaglio cosa si intende per digitalizzazione, quali sono gli strumenti a disposizione (Voucher, Patent Box, Credito d’Imposta…), le modalità di erogazione e tutto ciò che è utile sapere.

Cos’è la digitalizzazione imprese?

Il Ministero dello Sviluppo Economico (da ora MISE) ha stabilito quali siano gli interventi finanziabili nel settore della digitalizzazione delle imprese, fornendone di fatto una definizione esaustiva. Per digitalizzazione delle imprese si intende l’acquisto di software, hardware e/o servizi specialistici che consentano di

  • migliorare l’efficienza aziendale;
  • modernizzare l’organizzazione del lavoro, mediante l’utilizzo di strumenti tecnologici e forme di flessibilità del lavoro, tra cui il telelavoro;
  • sviluppare soluzioni di e-commerce;
  • fruire della connettività a banda larga e ultralarga o del collegamento alla rete internet mediante la tecnologia satellitare;
  • realizzare interventi di formazione qualificata del personale nel campo ICT.

Tutti questi interventi godranno di detrazioni e agevolazioni al fine di portare le imprese italiane a competere con maggior incisività nel mercato nazionale ed internazionale.

Requisiti per digitalizzazione impresa

Ti stai chiedendo se la tua impresa può essere digitalizzata? La risposta è semplice: sì! Ogni impresa, dalle più grandi fino alle microimprese, passando per le PMI, può essere protagonista di un processo di digitalizzazione che porterà ad un incremento di fatturato, ad una riduzione di costi e tempi di lavoro, ad un livello di sicurezza molto più alto di quanto si possa raggiungere senza.

L’unico vero requisito da soddisfare è la volontà di portare avanti il processo, volontà che deve essere condivisa da tutti i collaboratori. Questo perché una digitalizzazione ben fatta porterà sicuramente a dei cambiamenti nei processi produttivi, di vendita, di gestione, di comunicazione (interna ed esterna) che devono essere recepiti da tutti (e sappiamo quanto sia difficile cambiare le proprie abitudini).

È importantissimo in tal senso riuscire a comunicare l’importanza che l’intero processo riveste per l’impresa e i benefici che ci si aspettano dalla sua realizzazione.

Agevolazioni e incentivi per digitalizzazione imprese

Scendiamo ora nel mare magnum degli incentivi e delle agevolazioni previste per la digitalizzazione ed analizziamole una per una. Ognuna di queste voci può essere approfondita sui portali dedicati, primo fra tutti quello del MISE, in cui si troveranno anche i riferimenti normativi su cui basarsi.

Iperammortamento e superammortamento

Sono previsti due istituti per incentivare le imprese all’acquisto di beni strumentali (nuovi), materiali e immateriali funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi.

Nello specifico si parla di iperammortamento come della “…supervalutazione del 250% degli investimenti in beni materiali nuovi, dispositivi e tecnologie volti a favorire la trasformazione in chiave 4.0, sia acquistati che in leasing.” (fonte: MISE).

Per il superammortamento invece la supervalutazione sarà del 130% per i beni strumentali (sempre acquistati nuovi o in leasing).

Infine per chi beneficia dell’iperammortamento c’è la possibilità di accedere ad un’ulteriore supervalutazione del 140%, questa volta per gli investimenti in beni immateriali (software e sistemi IT).

Da segnalare che, a parte per importi molto consistenti, per facilitare l’accesso a queste agevolazioni è sufficiente un’autocertificazione in fase di redazione del bilancio.

  • Leggi anche: Covid-19: tutti gli incentivi per le PMI del 2020 | Sostegno, liquidità e crediti

Sabatini ter / Nuova Sabatini

Se gli ammortamenti sono strumenti automatici che intervengono in fase di bilancio, la Sabatini ter o Nuova Sabatini è un’agevolazione che entra in gioco nella fase di accesso al credito “…per acquistare o acquisire in leasing macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali ad uso produttivo e hardware, nonché software e tecnologie digitali.”

E’ possibile presentare domanda compilando un modulo in formato elettronico e apponendo firma digitale con l’ultima release pubblicata, nonchè verificare e chiudere il modulo utilizzando le modalità indicate dal Ministero. Andrà poi inviato il modulo via PEC alla banca o intermediario finanziario a cui si richiede il finanziamento tra quelli aderenti.

Bonus formazione 4.0

Il credito d’imposta formazione 4.0 serve a incentivare gli investimenti delle aziende nella formazione del personale sulle tecnologie denominate abilitanti che sono rilevanti per il processo di trasformazione tecnologica e digitale delle imprese previsto dal Piano Nazionale Impresa 4.0. Il bonus formazione consiste in un credito di iposta del 40% delle spese del personale dipendente impegnato nella formazione nel limite massimo di 300.000 euro per ciascun beneficiario.

Il credito d’imposta è rivolto a tutte le imprese che risiedono nel territorio italiano, agli enti non commerciali che svolgono attività commerciali rilevanti ai fini del reddito di impresa e alle imprese residenti all’estero con stabili organizzazioni anche in Italia. L’accesso è automatico in fase di redazione del bilancio, con una compensazione tramite presentazione del modello F24 in via telematica all’AdE.

Patent box per digitalizzazione imprese

Patent box è un decreto che prevede una tassazione agevolata sui redditi derivanti dall’uso di alcuni beni immateriali. Consiste in un regime opzionale di tassazione sui redditi che derivano dall’uso di software protetto da diritto d’autore, di brevetti industriali, di disegni, modelli, processi, formule e informazioni che si riferiscono ad esperienze in campo industriale, commerciale o scientifico giuridicamente tutelabili.

I titolari di reddito di impresa possono usufruire del patent box indicandolo nella dichiarazione dei redditi relativa al primo periodo di imposta in questione, ed è valida per cinque periodi di imposta. Nasce per incentivare la collocazione in Italia di beni immateriali presenti all’estero, il loro mantenimento sul territorio italiano e l’investimento in attività di ricerca e sviluppo.

Voucher innovation manager

Il voucher innovation manager è un contributo a fondo perduto per la consulenza specialistica di un innovation manager a un’impresa. Si tratta di un contributo fornito per l’acquisto di servizi di consulenza atti a finanziare processi di innovazione, trasformazione tecnologica e digitale per le imprese, nonchè per far evolvere gli assetti gestionali e organizzativi dell’azienda stessa.

Possono accedervi sia le PMI che le reti di impresa. I fondi stanziati dallo Stato ammontano a 75 milioni di euro per gli anni 2019, 2020 e 2021. Sono necessari alcuni requisiti per ottenere il voucher innovation manager ed è necessaria una procedura a sportello per fare la richiesta. Per tutte le informazioni su come procedere vi rimandiamo al nostro articolo dedicato.

Credito d’imposta Ricerca e sviluppo

Questa agevolazione per la digitalizzazione imprese permette alle aziende che effettuano investimenti in ricerca e sviluppo (R&D) di ricevere un incentivo fiscale che consiste in un credito di imposta. Si tratta di un bonus che può essere fornito a tutte le imprese e per determinarlo si effettua un calcolo di tipo incrementale sulle spese sostenute in eccedenza.

Si può avere un credito fino a un massimo annuale di 5 milioni, ma è concesso solo a chi effettua una spesa complessiva per investimenti in ricerca e sviluppo uguale o superiore a 30.000 euro. L’agevolazione è automatica ma va specificata in dichiarazione dei redditi. Il bonus va usato in compensazione con modello F24.

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